#dignità salariale
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fabriziosbardella · 2 years ago
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Le Organizzazioni Sindacali hanno proclamato per il 19 Maggio 2023 la prima azione di sciopero per i lavoratori  di tutte le aziende di handling #scioperonazionale #handling #filtcgil #filtcisl #uiltrasporti #uglta #sindacato #dignitasalariale #contratto #fabriziosbardella
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pier-carlo-universe · 23 days ago
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Firmato il Nuovo CCNL Funzioni Centrali: Più Diritti, Tutele e Lavoro Agile per i Dipendenti Pubblici
La FLP ottiene miglioramenti sul fronte della conciliazione vita-lavoro, della sicurezza e degli incrementi salariali per il triennio 2022-2024
La FLP ottiene miglioramenti sul fronte della conciliazione vita-lavoro, della sicurezza e degli incrementi salariali per il triennio 2022-2024. È stato ufficialmente firmato il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per le Funzioni Centrali, che introduce significativi cambiamenti per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti pubblici. L’accordo, raggiunto grazie…
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agrpress-blog · 1 year ago
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Si è svolto a Roma, presso l’Auditorium Donat Cattin, l’incontro “Le parole che fanno male. Il linguaggio come prima prevenzione”, voluto dal Coordinamento Pari Opportunità Fai-Cisl e Terra Viva, in occasione della Giornata Internazionale per il contrasto alla violenza sulle donne, che si celebra ogni anno il 25 novembre. “Il linguaggio – ha detto Raffaella Buonaguro, Segretario nazionale Fai Cisl, introducendo i lavori – può aiutare il cambiamento culturale per cancellare stereotipi di genere e migliorare la qualità di vita di tutte e tutti, non dobbiamo mai sottovalutare il potere delle parole e quello che possono fare in termini di prevenzione, anche nei luoghi di lavoro, che sono quelli che frequentiamo per la maggior parte del nostro tempo”. La tavola rotonda, moderata dalla giornalista Sara Salin, si è aperta con un ricordo a Giulia Cecchettin e tutte le donne vittime di violenza e a seguire ci sono stati gli interventi di: Martina Semenzato, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio; Barbara Melegari, Direttrice dello stabilimento Barilla di Melfi; Fabio Roia, Presidente f.f. del Tribunale di Milano; Roberta Candileno Responsabile risorse umane di Mondelez Italia; Laura Cenni, titolare della società agricola Cenni; Giorgia Ortu La Barbera della Fondazione Libellula e, in collegamento dalla Fai Cisl di Milano, le volontarie dell’associazione Cerchi d’Acqua. “Ma la violenza – ha detto Buonaguro – non è solo fisica, spesso si cela dietro comportamenti discriminatori, ricatti psicologici, disparità di trattamento salariale. C’è bisogno di trasformare un sistema che non aiuta alla parità di genere, e questo sabato saremo in piazza con la Cisl anche per chiedere miglioramenti nella manovra economica del Governo, che deve essere più a misura di donna: ci sono cose positive, come i bonus asilo nido, gli indennizzi per i congedi parentali, il reddito di libertà per le donne vittime di violenza, o l’investimento sui congedi per la genitorialità come da proposta Cisl, ma chiediamo specifici incentivi alla contrattazione di secondo livello per la conciliazione vita-lavoro e di estendere i congedi per la genitorialità. Bisogna potenziare inoltre l’Assegno Unico e l’Assegno per coloro che hanno Isee più contenuti, intervenire sull’aumento dell’Iva per latte in polvere e prodotti per l’igiene intima femminile e, infine, ridurre l’età ed eliminare le condizioni che limitano l’accesso a Opzione donna”, ha concluso. Anche Daniela Fumarola, Segretaria nazionale CISL ha portato un saluto all'evento: "Quello per la prevenzione della violenza nei confronti delle donne è un percorso di civiltà, dignità, valorizzazione della persona, che la nostra organizzazione sostiene da sempre. Dobbiamo agire insieme, a partire dal lavoro, che è la prima vera leva di autonomia. Nonostante i tanti progressi raggiunti - ha proseguito Fumarola - resta ancora molto da fare, nella consapevolezza che le parole sbagliate fanno molto male, ma è fondamentale anche che dietro le parole corrette ci siano comportamenti coerenti, con cambiamenti non soltanto formali ma sostanziali" L’Onorevole Semenzato ha poi sottolineato il tema della violenza economica: “Se ne parla poco, invece anche questa è una tipologia pesante di discriminazione delle donne: non si tratta di essere contro gli uomini, ma di creare pari opportunità e libertà di scelta. Dal punto di vista normativo va rafforzato il codice rosso ma anche tutto ciò che è prevenzione, e il dialogo con il sindacato rimane fondamentale”. I lavori sono stati conclusi da Onofrio Rota, Segretario generale della Fai-Cisl, che ha evidenziato come “tutti i contratti rinnovati nei settori di competenza, sia di primo che secondo livello, contengono precisi riferimenti al contrasto delle molestie nei luoghi di lavoro ma anche enormi passi in avanti nell’implementazione della conciliazione vita-lavoro, un fronte importante per realizzare la condivisione dei carichi familiari, delle responsabilità genitoriali, del lavoro di cura”.
Infine, Rota ha parlato anche delle sfide future del sindacato: “Dopo aver dedicato il 2023 alla sicurezza e salute sul lavoro, con la campagna Fai più sicurezza, la Federazione dedicherà il 2024 alle lavoratrici dell’agroalimentare e ambiente, con approfondimenti sulle loro tutele, i loro bisogni, l’implementazione di tutti gli strumenti per contrastare discriminazioni e violenze”.
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Emergenza climatica: il presidente del Consiglio regionale toscano a Bruxelles. Fondo di solidarietà e Pnrr per contrastare il dissesto idrogeologico
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Emergenza climatica: il presidente del Consiglio regionale toscano a Bruxelles. Fondo di solidarietà e Pnrr per contrastare il dissesto idrogeologico. “Serve la solidarietà di tutta l'Europa per uscire dall'emergenza e ricominciare a ricostruire. Servono ristori economici per le famiglie e le imprese e sarà fondamentale la possibilità di accedere al Fondo di solidarietà dell'Unione europea per superare l'emergenza. Poi, tutti insieme, dovremo lavorare a un patto europeo per il clima e a un piano di prevenzione per la messa in sicurezza del territorio italiano ed europeo”. Con queste parole, il presidente del Consiglio regionale della Toscana si è rivolto al commissario europeo per la gestione delle crisi, lo sloveno Janez Lenarčič, alla 155esima sessione plenaria del Comitato europeo delle Regioni, che si è tenuta a Bruxelles, mercoledì 24 maggio. Mazzeo è intervenuto come delegato della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. Due le proposte avanzate dal presidente Mazzeo. “Dovremmo usare anche i fondi delle opere irrealizzabili del Pnrr. Il Governo italiano chieda alle istituzioni europee di poter utilizzare queste risorse subito, destinandole a tutti i progetti già cantierabili, e ce ne sono tanti, per il contrasto al dissesto idrogeologico, facendo prevenzione e invertendo il paradigma dell'urgenza. Sono sicuro che l'Europa ci sarà vicina anche nella ricostruzione”. “Le immagini che arrivano dell’Emilia Romagna hanno colpito tutti noi – ha detto ancora Mazzeo rivolto al commissario europeo, al presidente e all’assemblea –. Quelle tremende immagini hanno un colpevole: il cambiamento climatico. In Romagna in 36 ore è caduta l’acqua che di solito cade in 6 mesi. Oggi contiamo 15 morti, 20mila sfollati, 6miliardi di danni. E purtroppo è un bilancio provvisorio”. E l’evento atmosferico ha interessato anche parte della Toscana: “Nella mia Toscana, nel Mugello, abbiamo avuto in piccolo degli effetti di questo evento catastrofico, con oltre 200 frane e alcune comunità isolate”. Il presidente del Consiglio regionale ha voluto “ringraziare in quest’aula tutti i volontari e la protezione civile italiana che ancora stanno spalando il fango e assistendo i 20mila sfollati. Prevenzione deve diventare la parola d’ordine delle nostre politiche di difesa del territorio. Serve un ‘Piano europeo’ per mettere in sicurezza il nostro territorio: regolare le vie d’acqua, rendere resilienti le nostre infrastrutture, proteggere i nostri Comuni. Ed i nostri cittadini. Attualmente la politica regionale di coesione, su 7 anni, destina il 30 per cento dei suoi fondi (circa 120miliardi di euro) alle azioni di riduzione delle emissioni, ma solo il 3 per cento (12miliardi) agli investimenti per adattarci al cambiamento climatico. Dobbiamo aumentare gli investimenti su questo, per proteggere le nostre comunità. Per diventare più resilienti”. Mazzeo ha rivolto inoltre un ringraziamento particolare alla “commissaria Helena Dalli, per il lavoro che sta facendo sull'inclusione e per aver dedicato il mese di maggio come mese europeo della diversità e dell'inclusione sul posto di lavoro. Abbiamo ancora tante battaglie da vincere, penso alla parità salariale, ma c'è un principio su cui non possiamo transigere, ed è quello dell'articolo 3 della nostra Costituzione: tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. L'impegno delle istituzioni è renderlo effettivo tutti i giorni, in ogni paese d'Europa”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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soldan56 · 5 years ago
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Incontro Nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del sociale #unaltrocontrattoèpossibile costruiamolo insieme!
28, 29, 30 Giugno 2019 Casa Madiba Network Rimini
Dopo circa 7 anni di mancato rinnovo del contratto nazionale delle Cooperative Sociali maggiormente usato in questo settore, il 21 Maggio è entrato in vigore il testo firmato da CGIL CISL e UIL, in scadenza a Dicembre 2019. Ci ritroviamo quindi di fronte all'ennesimo CCNL calato dall'alto, che non tiene conto delle trasformazioni di questo lavoro e alla centralità e ricchezza che porta nella società. Infatti da anni chi lavora nel sociale non chiede solo un aumento salariale, ma il riconoscimento del lavoro che svolge e condizioni favorevoli per svolgerlo all’interno di un settore altamente femminillizzato e   caratterizzato da bassi livelli retributivi, mancanza di tutele, flessibilità e precarietà del lavoro, bassissima sindacalizzazione e quindi maggiore ricattabilità e diritti calpestati. Questo rinnovo però una cosa positiva l'ha fatta: far sentire i lavoratori e le lavoratrici uniti al di là dell’appartenenza e del comparto di provenienza, un’unica categoria che non vuole più subire, ma essere protagonista nelle decisioni che riguardano l’organizzazione del proprio lavoro che ha impatti importantissimi anche sui tempi di vita, ma anche l’attivazione - seppur embrionale - delle prime forme di autorganizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore che ha portato in molti territori, per esempio, a rovesciare l’esito – che qualcuno pensava scontato - delle assemblee dei sindacati confederali rispetto al voto e al pronunciamento sul nuovo contratto. Per questo pensiamo sia necessario un momento prima dell’autunno dove trovarsi a discutere non solo sulle condizioni di lavoro presenti, bensì su come vorremmo che fossero e soprattutto come fare a trasformarle insieme. Il mondo del sociale è vastissimo: accoglienza, educazione e servizi scolastici, riabilitazioni, disabilità, assistenza socio-sanitaria, assistenza domiciliare. In tutta Italia ci sono vertenze all'interno del mondo del sociale, scollegate fra loro ma simili in molti aspetti, per questo è importante incontrarci per continuare a costruire una rete sempre più forte, per portare avanti percorsi di rivendicazione comuni a partire per esempio dalla giornata di attivazione comune in occasione dello Sciopero globale femminista dell’otto marzo scorso. Per questo abbiamo pensato ad una 3 giorni (dal 28 al 30 Giugno) che si svolgerà a Rimini, per confrontarci su temi fondamentali, partendo da una riflessione sul ruolo del lavoro sociale e, soprattutto su cosa significa essere una educatrice o un educatore, un’operatrice o operatore sociale nel contesto attuale, per poi confrontarsi sui vari percorsi nazionali e territoriali e toccare tematiche come gli appalti e gli accreditamenti, la sicurezza e il CCNL. Invitiamo tutti e tutte quelli che si sentono parte delle lavoratrici e dei lavoratori del sociale, a partecipare per costruire insieme un nuovo percorso! Perché un altro contratto, un altro modo di lavorare è possibile e necessario, perché la dignità del lavoro sociale è dignità per tutte e tutti!
Presto il programma dettagliato della 3 giorni e tutte le indicazioni per partecipare al meglio!
Ad oggi aderiscono:
Rete Nazionale Operatori Sociali Intersindacale Educatori - Sial Cobas ADL Cobas Educatori Uniti contro i tagli Bologna Operatrici e operatori Genova Rete educatori/educatrici Rimini Operatrici e operatori dell'Accoglienza ADL Bologna Collettivo Eduki Reggio Collettivo educatori e operatori del sociale Parma Operatori sociali Monza e Brianza Rete Operatori Sociali Milano Social Workers  Roma Educatrici ed educatori Savona
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PROGRAMMA ELETTORALE 2022 DALLA PARTE DEI CITTADINI: UN FISCO SEMPLICE E PIÙ LEGGERO DALLA PARTE DEI LAVORATORI E DEL WELFARE: PER UNA VITA DEGNA E SENZA PRECARIETÀ SALARIO MINIMO Nove euro lordi l’ora di salario minimo legale per dire stop alle paghe da fame e dare dignità ai lavoratori che oggi percepiscono di meno CONTRASTO DEL PRECARIATO Rafforzamento delle misure del decreto dignità per mettere i lavoratori, in particolare i giovani, in condizione di sviluppare progetti di vita agevolando i contratti a tempo indeterminato STOP A STAGE E TIROCINI GRATUITI Stage e tirocini non possono essere strumento di sfruttamento della manodopera. Prevedere pertanto un compenso minimo per i tirocinanti e il riconoscimento del periodo di tirocinio ai fini pensionistici STABILIZZAZIONE DI ‘DECONTRIBUZIONE SUD’ per proteggere e creare nuovi posti di lavoro nel Mezzogiorno CASHBACK FISCALE Introduzione di un meccanismo che permetta l’immediato accredito su conto corrente delle spese detraibili sostenute con strumenti elettronici. In questo modo semplifichiamo la vita dei contribuenti e contrastiamo l’evasione CANCELLAZIONE DEFINITIVA DELL’IRAP a beneficio di tutte le imprese TAGLIO DEL CUNEO FISCALE PER IMPRESE E LAVORATORI, per ridurre più incisivamente la differenza fra il costo del lavoratore per l’impresa e il netto percepito in busta paga dallo stesso lavoratore CESSIONE CREDITI FISCALI STRUTTURALE Stabilizzare l’innovativo meccanismo che ha decretato il successo del Superbonus, che è in grado di mettere a disposizione di famiglie e imprese ingente liquidità e che può essere esteso ad altre agevolazioni per investire a costi ridotti nella transizione ecologica MAXIRATEAZIONE DELLE CARTELLE ESATTORIALI per dare ossigeno a contribuenti e imprese anche dal lato della riscossione CAPO DELLA UN NUOVO STATUTO DEI LAVORI, DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI PER GARANTIRE A DIPENDENTI E AUTONOMI GLI STESSI DIRITTI E LE STESSE TUTELE RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN SENSO UNIVERSALE Anche per autonomi, partite Iva, liberi professionisti e per le nuove tipologie di lavoro RAFFORZAMENTO DEL REDDITO DI CITTADINANZA Misure per rendere più efficiente il sistema delle politiche attive. Monitoraggio delle misure antifrode RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO A PARITÀ DI SALARIO Sperimentazione di una riduzione dell’orario di lavoro soprattutto nei settori a più alta intensità tecnologica. Le imprese che aderiscono al programma ottengono esoneri, crediti di imposta e incentivi aziendali per l’acquisto di nuove dotazioni tecnologiche e nuovi macchinari RIFORMA DELLE PENSIONI Evitando il ritorno alla legge Fornero, attraverso l’ampliamento delle categorie dei lavori gravosi e usuranti e attraverso meccanismi di uscita flessibile dal lavoro RAFFORZAMENTO DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E ISTITUZIONE DI UNA PROCURA NAZIONALE DEL LAVORO PARITÀ SALARIALE Introdurre misure per un’effettiva parità salariale tra uomini e donne, per fare in modo che di fronte alle stesse qualifiche e alle stesse mansioni le donne abbiano una retribuzione reale non inferiore a quella degli uomini EQUIPARAZIONE DEI TEMPI DI CONGEDO DI PATERNITÀ E MATERNITÀ Per rendere finalmente concreta la parità di genere nella gestione familiare e nella vita lavorativa PROROGA DI OPZIONE DONNA PER L’USCITA ANTICIPATA DAL LAVORO PENSIONE ANTICIPATA PER LE MAMME LAVORATRICI PROROGA DELLO SGRAVIO CONTRIBUTIVO AL 100% PER L’ASSUNZIONE DI DONNE DISOCCUPATE RAFFORZAMENTO DEL FONDO PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE SGRAVI PER L’ASSUNZIONE DELLE DONNE IN GRAVIDANZA DALLA PARTE DEI GIOVANI: PER IL LORO FUTURO, DI BENESSERE E STABILITÀ PENSIONE GARANZIA GIOVANI Un aiuto concreto a tutti quei giovani con carriere intermittenti che fanno fatica ad avere una pensione RISCATTO GRATUITO DELLA LAUREA Un incentivo allo studio universitario e un riconoscimento dell’impegno profuso nel percorso di studi in vista dell’attività lavorativa INCENTIVI ALL’IMPRENDITORIA GIOVANILE E SBUROCRATIZZAZIONE DELLE STARTUP STABILIZZAZIONE DEGLI SGRAVI PER L’ACQUISTO DELLA PRIMA CASA DA PARTE DEGLI UNDER 36 PROROGA DELLO SGRAVIO PER L’ASSUNZIONE DI GIOVANI UNDER 36 IN TUTTA ITALIA DALLA PARTE DELLE IMPRESE: PER GARANTIRE LIQUIDITÀ E AGEVOLARE GLI INVESTIMENTI STATUTO DELLE IMPRESE Introduzione di uno strumento per dare certezza di regole agli imprenditori POTENZIAMENTO E STABILIZZAZIONE DECENNALE DI TRANSIZIONE 4.0, estendendo allo stesso piano Transizione 4.0 la cessione dei crediti d'imposta sul modello del Superbonus RAFFORZAMENTO E STABILIZZAZIONE DEL FONDO CENTRALE DI GARANZIA per garantire liquidità alle PMI con garanzie statali dall'80 al 100% POTENZIAMENTO DEL FONDO SALVAGUARDIA IMPRESE che consente allo Stato di entrare nel capitale delle aziende in crisi per un ammontare massimo di 10 milioni di Euro MISURE PER CONTRASTARE LE DELOCALIZZAZIONI E FAVORIRE LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE POTENZIAMENTO DEL FONDO ETS PER LE IMPRESE ENERGIVORE MISURE PER ASSICURARE IL SALVATAGGIO DELLE IMPRESE DA PARTE DEGLI STESSI LAVORATORI PROGRAMMA ELETTORALE 2022 CUORE E CORAGGIO PER L’ITALIA DI DOMANI CAPO DELLA FORZA POLITICA GIUSEPPE CONTE PER LA CASA: PERCHÉ TUTTI ABBIANO UN TETTO, PER AGEVOLARE L’ACQUISTO DELLA PRIMA CASA PIANO DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA con riqualificazione degli edifici esistenti senza consumo di suolo MUTUI AGEVOLATI PER ACQUISTO PRIMA CASA MUTUO SALVA CASA Permettere alle persone sovraindebitate, con l’immobile oggetto di procedure esecutive, di riacquistarlo tramite mutui a lungo termine, agevolati dallo Stato. AFFITTO SALVA CASA Consentire alle persone sovraindebitate, con la casa oggetto di procedure esecutive, di rimanere in affitto nella propria abitazione con la possibilità in futuro di poterla riacquistare DALLA PARTE DELL’AMBIENTE: PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA, ECOLOGICA E LA TUTELA DELLE BIODIVERSITÀ SOCIETÀ ‘2000 WATT’ Tendere a un modello sostenibile di consumo energetico per ridurre le emissioni annue di gas serra SUPERBONUS E ALTRI BONUS EDILIZI STRUTTURALI Stabilizzazione delle agevolazioni edilizie per permettere la pianificazione degli investimenti sugli immobili e continuare a migliorare i livelli di risparmio energetico e di conseguenza risparmiare sulle bollette. Sbloccare e far circolare i crediti d’imposta per evitare il fallimento delle imprese che ancora oggi non riescono a trasformarli in liquidità per pagare fornitori e dipendenti UN NUOVO SUPERBONUS ENERGIA IMPRESE, sempre basato sulla circolazione dei crediti fiscali, per permettere alle imprese di investire a costo zero nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili SBUROCRATIZZAZIONE PER FAVORIRE LA CREAZIONE DI IMPIANTI DI ENERGIA RINNOVABILE PER LA CASA: PERCHÉ TUTTI ABBIANO UN TETTO, PER AGEVOLARE L’ACQUISTO DELLA PRIMA CASA PIANO DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA con riqualificazione degli edifici esistenti senza consumo di suolo MUTUI AGEVOLATI PER ACQUISTO PRIMA CASA MUTUO SALVA CASA Permettere alle persone sovraindebitate, con l’immobile oggetto di procedure esecutive, di riacquistarlo tramite mutui a lungo termine, agevolati dallo Stato. AFFITTO SALVA CASA Consentire alle persone sovraindebitate, con la casa oggetto di procedure esecutive, di rimanere in affitto nella propria abitazione con la possibilità in futuro di poterla riacquistare PROGRAMMA ELETTORALE 2022 CUORE E CORAGGIO PER L’ITALIA DI DOMANI CAPO DELLA FORZA POLITICA GIUSEPPE CONTE COMPLETAMENTO DELLA CARTA GEOLOGICA per mappare il territorio e prevenire i dissesti idrogeologici CONTRASTO AL CAROBOLLETTE Revisione del sistema di formazione del prezzo del gas favorendone lo sganciamento dal mercato olandese TTF, caratterizzato da fenomeni speculativi STOP A NUOVE TRIVELLAZIONI E A NUOVI INCENERITORI DALLA PARTE DELLA RIGENERAZIONE: PER L’ECONOMIA CIRCOLARE DALLA PARTE DELLA SALUTE: PER IL DIRITTO UNIVERSALE ALLE CURE, PER UNA SANITÀ TERRITORIALE E NAZIONALE BASTA INTERFERENZE DELLA POLITICA NELLE NOMINE DEI DIRIGENTI SANITARI RIFORMA TITOLO V DELLA COSTITUZIONE PER RIPORTARE LA SALUTE ALLA GESTIONE DIRETTA DELLO STATO ed evitare le attuali disfunzioni dei 20 sistemi regionali, a maggior ragione emerse con la pandemia POTENZIAMENTO E ACCESSIBILITÀ ALLE TERAPIE INNOVATIVE E AVANZATE INCENTIVI PER I PRONTO SOCCORSO AUMENTO DELLE RETRIBUZIONI PER IL PERSONALE SANITARIO ECONOMIA RIGENERATIVA, per un sistema non più fondato solo sulla crescita ma anche sulla rigenerazione sociale, del territorio, dei consumi STOP A TECNOLOGIE OBSOLETE PER I RIFIUTI Realizzazione di impianti completamente compatibili con le richieste dell'Europa e non inquinanti, finalizzati a migliorare le prestazioni ambientali PROMOZIONE DEL VUOTO A RENDERE DALLA PARTE DI TUTTI, NESSUNO ESCLUSO: PER POTENZIARE IL SOSTEGNO ALLE PERSONE CON DISABILITÀ E AI CAREGIVER COMPLETARE L’INCREMENTO DELLE PENSIONI DI INVALIDITÀ PER LE PERSONE CON DISABILITÀ POTENZIAMENTO DEGLI STRUMENTI PER I PERCORSI DI VITA INDIPENDENTE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ E NON AUTOSUFFICIENTI ATTUAZIONE DELLA LEGGE DELEGA IN TEMA DI DISABILITÀ DEFINIZIONE E POTENZIAMENTO DELLE TUTELE PER I CAREGIVER ‘SILVER COHOUSING’ E SOCIO BONUS per creare condizioni di vita migliori per gli anziani DALLA PARTE DELLE ISTITUZIONI: PER GARANTIRE “DISCIPLINA E ONORE” NELLE FUNZIONI PUBBLICHE, PER DARE ALL’ITALIA RIFORME NON PIÙ RIMANDABILI SFIDUCIA COSTRUTTIVA Un Governo non può essere sfiduciato se contestualmente non si vota la fiducia a un altro Esecutivo POTERE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI REVOCARE I MINISTRI ESTENSIONE AI 16ENNI DEL DIRITTO DI VOTO LIMITE DEI DUE MANDATI ESTESO A TUTTI I PARTITI LIMITI ALLA DECRETAZIONE D’URGENZA LEGGE SUL CONFLITTO D’INTERESSI LEGGE SULLA REGOLAMENTAZIONE DELLE LOBBY VALUTAZIONE DI IMPATTO SUL BENESSERE DEL PAESE, avviare a livello istituzionale un serio lavoro di valutazione di impatto ex-ante e ex-post delle proposte di legge e dell’attività del governo STOP AI CAMBI DI CASACCA IN PARLAMENTO COMPLETARE LA RIFORMA DEI REGOLAMENTI PARLAMENTARI PER DISSUADERE I PASSAGGI “FACILI” DA UN GRUPPO PARLAMENTARE ALL’ALTRO CUORE E CORAGGIO PER L’ITALIA DI DOMANI CAPO DELLA FORZA POLITICA GIUSEPPE CONTE DALLA PARTE DELLO SVILUPPO: PER UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE, ALL’AVANGUARDIA, RISPETTOSA DELL’AMBIENTE INFRASTRUTTURE INTERCONNESSE E MOBILITÀ INTERMODALE SICURA, manutenzione ordinaria e straordinaria garantita, riduzione del gap infrastrutturale tra i territori ‘SMART ROAD’ E UTILIZZO AGEVOLATO DEI MEZZI AD ALIMENTAZIONE ELETTRICA, a idrogeno e a combustibili alternativi originati da fonti rinnovabili RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DEI GAS CLIMALTERANTI ATTRAVERSO LA RICONVERSIONE DEL PARCO AUTO PRIVATO CIRCOLANTE BIGLIETTO UNICO INTEGRATO PROGETTO MEDITERRANEO Istituzione di una cabina di regia per promuovere e sviluppare ‘l’economia del mare’, con la riorganizzazione del settore marittimo-portuale e il miglioramento del sistema di interconnessioni tra porti, reti stradali e ferroviarie DALLA PARTE DELLA LEGALITÀ: CONTRO CORRUZIONE, CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E NARCOMAFIE CONTRASTO ALLE MAFIE Potenziamento degli strumenti di contrasto già esistenti. Completamento della riforma in tema di ergastolo ostativo. Tutela dei principali presìdi antimafia come il 41 bis, le misure di prevenzione personali e patrimoniali LOTTA ALLA CORRUZIONE, maggiore trasparenza e controllo dei fondi del Pnrr e implementazione delle tutele per il lavoratore che denuncia (‘whistleblowing’) e per i testimoni di giustizia CONTRASTO ALLE AGROMAFIE ED ECOMAFIE, tutelando il diritto alla salute attraverso un efficace sistema di repressione delle attività della criminalità organizzata e dei reati ambientali in generale PROGRAMMA ELETTORALE 2022 CUORE E CORAGGIO PER L’ITALIA DI DOMANI CAPO DELLA FORZA POLITICA GIUSEPPE CONTE PROGRAMMA ELETTORALE 2022 REGOLAMENTAZIONE DELLA COLTIVAZIONE DELLA CANNABIS per uso personale, al fine di contrastare il business della criminalità organizzata e superare le criticità connesse alla produzione limitata di cannabis per uso terapeutico POTENZIAMENTO DELLE MISURE DI CONTRASTO A OGNI FORMA DI VIOLENZA CONTRO LE DONNE attraverso la formazione degli operatori, l’obbligatorietà e l’implementazione dei braccialetti elettronici e percorsi di recupero per i soggetti maltrattanti. Riforma della disciplina degli affidi SUPERAMENTO DELL’IMPROCEDIBILITÀ NEL PROCESSO PENALE DALLA PARTE DEI DIRITTI: PER L’UGUAGLIANZA SOSTANZIALE TRA GLI ESSERI UMANI E LA PARITÀ TRA I GENERI PASSARE DA UN SISTEMA CORPORATIVO FONDATO SUI PRIVILEGI E SULLE RENDITE A UN SISTEMA CHE OFFRA A TUTTE E TUTTI LE STESSE OPPORTUNITÀ. SE I DIRITTI NON SONO ACCESSIBILI A TUTTI ED ESERCITABILI DA TUTTI ALLORA SONO PRIVILEGI MATRIMONIO EGUALITARIO E LEGGE CONTRO L’OMOTRANSFOBIA EDUCAZIONE SESSUALE E AFFETTIVA NELLE SCUOLE IUS SCHOLAE per riconoscere la cittadinanza al minore straniero, che sia nato in Italia o vi abbia fatto ingresso, qualora abbia completato regolarmente uno o più cicli di studi CAPO DELLA FORZA POLITICA GIUSEPPE CONTE CUORE E CORAGGIO PER L’ITALIA DI DOMANI PROGRAMMA ELETTORALE 2022 PER LA FORMAZIONE: PERCHÉ SCUOLA, UNIVERSITÀ E RICERCA SONO LE FONDAMENTA DELLA NOSTRA SOCIETÀ ADEGUAMENTO DEGLI STIPENDI DEGLI INSEGNANTI AI LIVELLI EUROPEI BENESSERE A SCUOLA Più psicologi e pedagogisti per fornire un sostegno ai nostri ragazzi e a tutta la comunità scolastica INTRODUZIONE DI UNA ‘SCUOLA DEI MESTIERI’ per valorizzare e recuperare la tradizione dell’artigianato italiano AUMENTO DEI FONDI PER UNIVERSITÀ E RICERCA a favore di studenti, ricercatori e personale tecnico e amministrativo FAVORIRE L’ACCESSO APERTO AI RISULTATI DELLE RICERCHE RIDUZIONE DEL NUMERO CHIUSO PER L’ACCESSO ALL’UNIVERSITÀ PER I BENI COMUNI E LA CITTADINANZA ATTIVA LEGGE PER DISCIPLINARE LA CATEGORIA DEI BENI COMUNI LEGGE SULL’ACQUA PUBBLICA INCREMENTARE GLI INVESTIMENTI NEL SETTORE IDRICO, in particolare nel Mezzogiorno, per ridurre la dispersione idrica nelle reti, per completare gli invasi d’acqua, per implementare l’utilizzo delle risorse idriche sotterranee e per garantire la depurazione degli scarichi fognari e industriali PROMOZIONE DEL ‘CITIZEN EMPOWERMENT’, ovvero il processo di emancipazione e acquisizione di consapevolezza da parte dei cittadini. Incentivare percorsi e strumenti di amministrazione partecipata PROMOZIONE DELLO STRUMENTO DEL REFERENDUM CONSULTIVO CAPO DELLA FORZA POLITICA GIUSEPPE CONTE CUORE E CORAGGIO PER L’ITALIA DI DOMANI PROGRAMMA ELETTORALE 2022 DALLA PARTE DEGLI ANIMALI: CONTRO CACCIA, BRACCONAGGIO E VIOLENZE PROGRESSIVA ABOLIZIONE DELLA CACCIA A PARTIRE DAL DIVIETO DI ACCESSO AI TERRENI PRIVATI, CONTRASTO AL BRACCONAGGIO PENE SEVERE PER CHI COMMETTE VIOLENZE O MALTRATTAMENTI CONTRO GLI ANIMALI CASHBACK VETERINARIO per ottenere direttamente su conto corrente le detrazioni connesse alle spese veterinarie e per farmaci effettuate con strumenti di pagamento elettronici DALLA PARTE DELLE NUOVE TECNOLOGIE: PER UN PAESE DIGITALE E MODERNO STESURA DELLA CARTA DEI DIRITTI DIGITALI Riconoscimento dell’accesso alla rete quale diritto costituzionale e copertura nazionale con banda ultralarga BANCA DATI DIGITALE NAZIONALE per riconoscere il diritto all’autodeterminazione informativa, permettendo a tutti di verificare in che modo sono utilizzati i propri dati personali PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN CLOUD, radicale digitalizzazione, dematerializzazione e interoperabilità. Ampliamento “Smarter Italy” DEFINIRE UN PIANO INDUSTRIALE BASATO SULLE TECNOLOGIE STRATEGICHE PER IL FUTURO Come manifattura digitale, fintech, valute digitali, intelligenza artificiale e robotica, agrifoodtech, aerospazio, web3, semiconduttori, scienze della vita, creazione di contenuti digitali, metaverso, fino ad arrivare a frontiere come nanotecnologie e quantum computing INVESTIRE NELL’ECOSISTEMA DELL’INNOVAZIONE ITALIANO Startup e imprese innovative, scuola, università, centri di ricerca, talenti e professionisti, investitori POTENZIARE L’INSEGNAMENTO DELLE MATERIE STEM SIN DAI PRIMI GRADI SCOLASTICI E INVESTIRE NELLE COMPETENZE TECNICHE AVANZATE E IMPRENDITORIALI CAPO DELLA FORZA POLITICA GIUSEPPE CONTE CUORE E CORAGGIO PER L’ITALIA DI DOMANI DALLA PARTE DEGLI AGRICOLTORI: PERCHÉ L’AGROALIMENTARE È UN’ECCELLENZA ITALIANA, PER IL MADE IN ITALY E LA DIFESA DELLA NOSTRA TRADIZIONE DALLA PARTE DEL TURISMO: PER VALORIZZARE IL NOSTRO PATRIMONIO CULTURALE E ARTISTICO ISTITUZIONE DI UNA PIATTAFORMA PER L’INCONTRO TRA I BISOGNI DEI TURISTI E L’OFFERTA DEL TERRITORIO ITALIANO, utile a incrementare la capacità di vendita di prodotti e servizi anche delle PMI agricole e artigiane PIANO PUBBLICO DI ASSUNZIONI PER SUPERARE IL GRAVE SOTTODIMENSIONAMENTO DEL MINISTERO DEI BENI CULTURALI E DELLE SUE ISTITUZIONI PERIFERICHE FRENO ALLE ESTERNALIZZAZIONI E CONTRASTO ALL’USO DISTORTO DEL VOLONTARIATO E DEI LAVORATORI DELLA CULTURA MISURE DI PROTEZIONI E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE ITALIANO POTENZIAMENTO DEL PIANO TRANSIZIONE 4.0 per spingere ulteriormente gli investimenti del settore agricolo CEDIBILITÀ DEI CREDITI FISCALI PER GLI AGRICOLTORI CHE INVESTONO, nella scia del modello del Superbonus. Estensione della cedibilità dei crediti fiscali a Transizione 4.0 RICORSO ALLE TECNOLOGIE SATELLITARI PER L’UTILIZZO RAZIONALE DI ACQUA E FERTILIZZANTI INCENTIVI PER IL RICAMBIO GENERAZIONALE con investimenti dedicati a giovani agricoltori NO AL SISTEMA DI ETICHETTATURA DEI PRODOTTI ALIMENTARI ‘NUTRISCORE’ E PROMOZIONE DEL MECCANISMO ALTERNATIVO DENOMINATO ‘NUTRINFORM BATTERY’ ETICHETTATURA E VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI DOP E IGP INCENTIVAZIONE DELLA FILIERA CORTA PROGRAMMA ELETTORALE 2022 CUORE E CORAGGIO PER L’ITALIA DI DOMANI CAPO DELLA FORZA POLITICA GIUSEPPE CONTE DALLA PARTE DEL MULTILATERALISMO E PER L’EUROPA DEI POPOLI: CONTRO L’AUSTERITÀ PER UN’UNIONE EUROPEA SOLIDALE E PROGRESSISTA SOLIDA COLLOCAZIONE DELL’ITALIA NELL’ALLEANZA ATLANTICA E NELL’UNIONE EUROPEA, ma con un atteggiamento proattivo e non fideistico, che renda l’Italia protagonista nell’ambito dei vari consessi NO ALLA CORSA AL RIARMO, SÌ AL PROGETTO DI DIFESA COMUNE EUROPEA PER LA PACE E LA SICUREZZA ISTITUZIONE DI UN ‘ENERGY RECOVERY FUND’ alimentato dall’emissione di debito comune europeo, sulla scia del Next generation Eu, per contrastare la pandemia energetica, aiutare famiglie e imprese, investire più massicciamente in fonti rinnovabili RENDERE PERMANENTE L’EMISSIONE DI DEBITO COMUNE COME STRUMENTO A SOSTEGNO DEGLI OBIETTIVI EUROPEI RIFORMA DEL PATTO DI STABILITÀ E CRESCITA, RIVEDENDO GLI ATTUALI PARAMETRI E SCORPORANDO GLI INVESTIMENTI VERDI DAL COMPUTO DEL DEFICIT ADOZIONE DI UN MECCANISMO COMUNITARIO PER DEFINIRE LA GESTIONE DEI FLUSSI MIGRATORI E LE OPERAZIONI DI PRIMO INTERVENTO, NONCHÉ LA SUCCESSIVA ACCOGLIENZA, RIPARTIZIONE E DISTRIBUZIONE TRA I PAESE MEMBRI DELL'UNIONE EUROPEA LOTTA ALLA TRATTA DI ESSERE UMANI E RAFFORZAMENTO DELLE POLITICHE DI INCLUSIONE E INTEGRAZIONE SOCIALE E CULTURALE DALLA PARTE DELL’INFORMAZIONE PUBBLICA: PER UNA RAI AL SERVIZIO DEI CITTADINI RIFORMA DEL SISTEMA RADIO-TELEVISIVO, con nuova governance che tenga fuori i partiti e assicuri il pieno recupero della sua funzione sociale con garanzia di correttezza e pluralismo dell’informazione PROGRAMMA ELETTORALE 2022 CUORE E CORAGGIO PER L’ITALIA DI DOMANI CAPO DELLA FORZA POLITICA GIUSEPPE CONTE
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forzaitaliatoscana · 2 years ago
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paoloxl · 6 years ago
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RICORDIAMO UNA DATA, l’8 AGOSTO 1956. 62 anni fa, la strage su lavoro nella miniera di MARCINELLE in Belgio. Il bilancio finale fu di 262 morti, di cui 136 di emigrati italiani. Causa della strage operaia, un incendio scoppiato a quota 975 della miniera, nel distretto carbonifero di Charleroi, i minatori morirono a causa di un incidente banale, UCCISI SUL LAVORO soprattutto dalla "premeditata" imprevidenza, dalla mancanza di elementari misure di protezione, dalla disorganizzazione. 
Uno degli eventi luttuosi dell'immigrazione italiana all'estero, in base ad accordi tra i Governi belga e italiano, forza lavoro e braccia in cambio di quote di carbone per la "ripresa economica". Nel linguaggio locale, un misto tra il francese e il dialetto, fu detta "La catastròfa". 
Per molti anni, nessun Presidente della Repubblica Italiana, nessun esponente del Governo italiano, si è recato sul luogo della strage di Marcinelle, nè si impegnò a sostegno delle vittime e dei familiari, nessun intervento istituzionale durante l'inchiesta successiva al disastro sul lavoro, con una giustizia inerte di fronte a questo "massacro annunciato". OGGI, sarà presente l’attuale Ministro degli Esteri. 
A tanti anni di distanza dalla strage e in una fase nella quale in Europa, in Italia, continua la fuga di centinaia di migliaia di disperati e disperate, non solo dalla fame e dalla miseria, ma anche da persecuzione religiose, politiche, dalle discriminazioni etniche, con forme di sfruttamento bestiale e un mercato che ricorda quello, abolito formalmente, della schiavitù e della tratta di di esseri umani, questa storia di emigrazione e di immigrazione (italiana, questa volta) dovrebbe farci riflettere. La sola rievocazione del fatto, non dovrebbe lasciare insensibili coloro che oggi, in Italia come nella "civile" Unione Europea con tante direttive sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, parla di "flussi programmati"e di "integrazione", o di "invasione", quando si riferisce al fenomeno dell'immigrazione, come se fosse già dimenticato quello che subirono i nostri antenati, bisnonni, nonni...emigrati e immigrati nei Paesi "ricchi" per uscire dalla quotidiana miseria e alla ricerca di un destino e di un futuro migliore. 
Spesso pagato a caro prezzo di vite umane, come a Marcinelle, non dovremmo mai dimenticare i cartelli davanti a negozi ed esercizi pubblici “…vietato l’ingresso ai cani e agli italiani”. Non facciamo anche da noi, quello che fecero ai nostri connazionali, in termini di discriminazione, intolleranza e razzismo. OGGI COME IERI, CON I MORTI DI BRACCIANTI NELLE CAMPAGNE DELLA CAPITANATA E NEL NOSTRO “BEL PAESE”, sottoposti a regime di semischiavitù e del caporalato, quindi della criminalità organizzata che sfrutta forza lavoro per pochi soldi e ottiene comunque margini di profitto e di controllo sociale, non sono sufficienti alcuni controlli DOPO che avvengono morti e disgrazie “annunciate”, sono fattori di sfruttamento sul lavoro e del lavoro, che vanno combattuti sempre e in funzione preventiva, all’interno della generale “lotta di classe” per la liberazione da sfruttamento e dominio, collegando la lotta contro le discriminazioni, l’intolleranza, la barbarie di matrice razzista, anche se non esplicita, con la lotta contro lo sfruttamento salariale, di riduzione di diritti e di dignità delle persone, che lavorano e producono comunque la “ricchezza sociale” italica. 
l'Italia rimane pur sempre un PAESE DOVE LA SALUTE E' CONSIDERATA UNA MERCE, LA SICUREZZA NON SOLO SUI LUOGHI DI LAVORO MA SUI TERRITORI (inquinati, devastati, senza manutenzione, rimboschimento, o controlli seri in termini preventivi), E' VISTA DA PADRONI E GOVERNANTI COME "UN COSTO" DA RIDURRE O ELIMINARE PER MANTENERE, IN REGIME DI "CRISI PERMANENTE", UN MARGINE PUR MINIMO DI PROFITTO, UN’OCCASIONE PER LUCROSE SPECULAZIONI FINANZIARIE, EDILIZIE, o come smaltimento illecito di scorie e deposito di materie pericolose, inquinanti sui territori. 
NOI NON DIMENTICHIAMO, PERCHE' CHI NON HA MEMORIA, NON HA UN FUTURO E NONOSTANTE TUTTO, SIAMO ANCORA TENACEMENTE DETERMINATI, A LOTTARE COLLETTIVAMENTE, AD ESSERE SOLIDALI, PER UN ALTRO FUTURO...POUR UN AUTRE FUTUR
segreteria nazionale collegiale Confederazione USI fondata nel 1912 
aderente a RETE Nazionale salute e sicurezza sul lavoro e sui territori
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tackpay · 4 years ago
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I rider di Just Eat diventeranno lavoratori dipendenti e avranno il contratto della logistica: lo prevede un accordo tra JustEat Italia e le categorie di Cgil, Cisl, Uil dei trasporti e dei lavoratori atipici. Per i lavoratori del colosso del delivery arriveranno quindi buste paga, ferie, malattia e la tutela contro gli infortuni, anche se una parte della retribuzione resterà ancorata al risultato, quindi alle consegne fatte. "E' un risultato importante- affermano Cgil, Cisl, Uil - che restituisce la giusta dignità all'attività di questi lavoratori, affermando diritti ed eque tutele contrattuali.” I rider di Just Eat diventano così lavoratori subordinati, dipendenti a cui saranno garantiti: paga base, legata ai minimi contrattuali e non alle consegne, TFR, previdenza, integrazione salariale in caso di malattia, infortunio, maternità/paternità, ferie, orario di lavoro minimo garantito, maggiorazioni per il lavoro supplementare, straordinario, festivo e notturno, rimborso spese per uso mezzo proprio, dpi adeguati, anche in riferimento al momento pandemico in corso, e diritti sindacali. È previsto, inoltre, un premio di valorizzazione, che tiene conto delle consegne effettuate, limitando le stesse ad un massimo di quattro nell'arco di un'ora, al fine di ridurre al minimo il rischio per la salute e la sicurezza dei rider. Le altre piattaforme seguiranno lo stesso modello? • • • #hospitality #mancia #lavoratori #camerieri #cameriera #cameriere #rider #fattorino #bar #ristorante #hotel #mance #barattolomance #waiter #barista #barman #maitre #sommelier #cashless #fintech #startup #innovazione #ristorazione #hotellerie #cameriereincazzato #baristaincazzato #memeita #pizzeria #italia #asporto — view on Instagram https://ift.tt/3wnHENK
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giulianuma · 4 years ago
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❌L'ASSENZA SPETTACOLARE❌ Oggi in piazza con i #lavoratori dello spettacolo e della cultura, che stanno purtroppo pagando un prezzo altissimo per la crisi da #covid19. Chiedono giustamente di sostenere le imprese e i lavoratori superando la logica delle indennità che non sempre arrivano con regolarità e affidabilità. Chiedono un REDDITO DI CONTINUITÀ che consenta a tutti i lavoratori di mantenere le spese di vita anche se il settore continua a restare completamente fermo, chiedono un PIANO STRAORDINARIO SULLA RIPARTENZA attraverso un TAVOLO PERMANENTE con tutti i soggetti rappresentativi che affronti tematiche non più rimandabili come la continuità salariale, gli incentivi alle piccole realtà escluse dai sussidi, il riconoscimento dei codici per l'insegnamento delle discipline dello spettacolo, la stabilizzazione dei lavoratori precari, una nuova modalità di allocazione degli investimenti statali nel settore che superi la logica spot dei bandi e dei contributi una tantum. Sono richieste impegnative che tutti i livelli di governo devono prendere in carico immediatamente, dal Comune, alla Regione, al Governo. Non possiamo lasciare che un settore così importante scivoli nell'abbandono e nella rassegnazione solo perchè considerato atipico e non convenzionale. I lavoratori dello spettacolo sono lavoratori come tutti gli altri, con dignità, serietà e diritti. #cultura #spettacolo #lavoro #diritti Daniele Valle (presso Asti) https://www.instagram.com/p/CG9sr5DBFHg/?igshid=1gxw4nadqal0m
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unionecattolicaufficiale · 5 years ago
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COSÌ CONTE CI HA BUTTATI NELLA SPAZZATURA
COSÌ CONTE CI HA BUTTATI NELLA SPAZZATURA
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IVANO TONOLI, PRESIDENTE CONFEDES:
DUE MILIONI DI IMPRESE STANNO COLLASSANDO, MA IL CHITARRISTA GUALTIERI GIOISCE PER 30.000 DOMANDE ACCOLTE DAL FONDO DI GARANZIA
CESTINATA ANCHE LA FASE 2 DEI PUBBLICI ESERCIZI: NESSUNA MUTUALIBILITÀ PER I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE E SANIFICAZIONE, TUTTI A CARICO DELL’IMPRESA
PD E 5 STELLE BLOCCANO GLI AIUTI ALLA GENTE, MA IN COMPENSO HANNO SBLOCCATO LA SPARTIZIONE DELLE POLTRONE
Declassata e umiliata:
l’Italia dell’era giallorossa finisce nel cestino dei verdetti internazionali che certificano la maggiore o minore solidità finanziaria del Paese. Il non eletto premier Conte è riuscito a buttare nel cestino la Nazione ex quinta potenza economica mondiale che si è ritrovato a rappresentare in Europa e nel mondo senza averne né i titoli né la dignità né tanto meno la legittimazione. Il giudizio di Fitch addossa all’Italia colpe che sono unicamente ed esclusivamente attribuibili al disastro governativo di PD e cinque stelle: i grillini avevano dichiarato di avere abolito la povertà, sono riusciti ad abolire l’affidabilità dello Stato, ossia il requisito più importante sulla cui base vengono emessi e collocati con successo titoli del debito pubblico con un livello di spread basso o nullo. Altro che potenza di fuoco di liquidità, caro Conte: nello scenario che avete creato, sarà più difficile collocare le obbligazioni del ministero dell’economia e delle finanze, e la necessità di offrire maggiori e più alti rendimenti complicherà in parallelo la possibilità per le banche di erogare credito agevolato e per le piccole imprese di richiederlo. Siamo chiari: fra un paio di settimane un’azienda su due, cioè due milioni di partite Iva individuali e familiari, potrebbe collassare, e il ministro chitarrista Gualtieri che cosa fa? Esulta per 30.000 pratiche da 25.000 euro massimi ciascuna accolte dal fondo di garanzia. Quante se ne sono perse, però, nella fase precedente? Almeno tre volte tanto. Non c’è più molto tempo ormai, è questione di giorni. Il solo vero decreto aprile, anzi decreto maggio visto che le continue liti di potere fra Conte, Gualtieri e Di Maio hanno bloccato gli aiuti alle famiglie e alle PMI ma in compenso hanno sbloccato la spartizione delle poltrone nelle società controllate e partecipate, deve consistere in un testo breve ma risolutivo. Punto primo: i debiti pregressi e arretrati sono sospesi e non più conteggiati in alcuna centrale rischi. Punto secondo: il governo si accorda con banche, confidi, poste e società assicurative e finanziarie per fare arrivare subito a fondo perduto i finanziamenti corrispondenti alla quota di fatturati e incassi dello stesso periodo del 2019, per ciascuna impresa, e al monte salariale per il dipendente. Uno Stato di polizia fiscale come quello italiano, che dispone di anagrafi tributarie e bancarie più pervasive di un grande fratello sovietico, impiega cinque minuti a effettuare l’accredito delle somme sul conto dell’imprenditore e su quello del dipendente. Punto terzo: accordo con la BCE, sul modello di quanto fatto Trump con la Federal reserve in America, per fornire successive garanzie illimitate alle banche. Punto quarto: lo Stato deve fare la guerra al virus cinese, non alle aziende, quindi armistizio fiscale, statale e locale, di dodici mesi e tutti al lavoro per ricostruire il PIL perduto. Punto quinto: fase 2 per davvero. I titolari dei pubblici esercizi hanno scoperto che dovranno sostenere totalmente gli ingenti costi della sanificazione giornaliera e costante dei locali e della protezione individuale dei propri clienti (guanti e mascherine). Questi dispositivi devono essere resi totalmente mutuabili per i primi dodici mesi, e il governo deve incoraggiarne la produzione e l’importazione a prezzi di mercato al livello più alto dell’efficacia protettiva e sanificante.
Siamo lieti, come Unione Cattolica, che un numero sempre maggiore di Nazioni occidentali e di esponenti politici anche di spicco inviti l’Europa e l’Italia a promuovere contro il governo comunista cinese una richiesta di maxi-risarcimento per i danni che abbiamo subito e stiamo subendo: non c’è alternativa a ciò, e se Conte non aderirà a una simile richiesta dovrà essere incriminato due volte: la prima per attentato alla salute, non avendo fatto nulla per bloccare fin da dicembre gli arrivi anche indiretti dalla Cina; e la seconda per alto tradimento popolare e costituzionale. Invitiamo l’Unione Europea ad analizzare con attenzione la vicenda italiana: non deve essere soltanto la Polonia piuttosto che l’Ungheria a destare preoccupazioni democratiche, perché anche una matricola universitaria in Legge capisce che un decreto amministrativo DPCM non può, in un colpo solo, fare carta straccia della Costituzione, del diritto canonico, del Concordato fra Stato e Chiesa e del diritto al lavoro e al reddito di 30 milioni di italiani.
https://unione-cattolica.org/cosi-conte-ci-ha-buttati-nella-spazzatura/
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wdonnait · 5 years ago
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Eni For Human Rights: il report sui diritti umani
Nuovo post pubblicato su https://www.wdonna.it/eni-for-human-rights-il-report-sui-diritti-umani/107238?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=107238
Eni For Human Rights: il report sui diritti umani
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In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani dello scorso dicembre, Eni ha pubblicato Eni For Human Rights, il primo rapporto completo dell’azienda che fornisce informazioni trasparenti e concrete sul suo impegno per il rispetto dei diritti umani, anche grazie alla collaborazione con esperti internazionali e organizzazioni di settore.
Il rispetto dei diritti umani è il prerequisito per sostenere una transizione energetica equa ed è radicato nel modello di business di Eni. Salvaguardare la dignità di tutti è fondamentale per poter operare nel lungo periodo e supportare lo sviluppo dei paesi ospitanti. L’approccio di Eni ai diritti umani è un elemento centrale della nuova missione aziendale, ispirata dai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs).
“Questo documento mostra come il rispetto dei diritti umani sia integrato in ogni nostra attività, coinvolgendo le oltre 30.000 persone Eni e definendo il modo in cui ci relazioniamo con i nostri partner e fornitori, oltre che con le comunità locali che ci ospitano”, ha dichiarato Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni. “L’integrazione del rispetto dei diritti umani è un processo in continua evoluzione: per questo ci impegniamo per il miglioramento continuo e crediamo che la trasparenza e la responsabilità supportino i nostri sforzi per salvaguardare e diffondere una cultura dei diritti umani”, ha aggiunto Descalzi.
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Eni e i diritti delle donne
Eni ha aderito al “Manifesto per l’occupazione femminile”, documento che mira ad incoraggiare i talenti femminili e a favorire il bilanciamento tra vita professionale e personale. La tutela della maternità è in tal senso un valore fondamentale per l’azienda, che ha adottato una procedura standard globale nel 2015, in ottemperanza agli Standard ILO.
Anche per quanto riguarda la parità salariale Eni dimostra un forte impegno: da un’analisi del 2018 sul gender pay gap si evince un sostanziale allineamento (98%) tra le retribuzioni femminili e quelle maschili, differenze che sono statisticamente irrilevanti.
Al lavoro per un futuro più sostenibile
A novembre 2019, Eni si è classificata nel top 4% tra le 200 società valutate dal Corporate Human Rights Benchmark (CHRB) ed è risultata essere best performer nella sezione “Company Human Rights Practices”. A settembre 2019, Eni è stata confermata come partecipante al Global Compact LEAD – un movimento globale di aziende sostenibili e altri stakeholder che si assumono responsabilità condivise per creare un futuro sostenibile – a testimonianza del suo costante impegno sul tema.
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Eni ha sviluppato inoltre un’ampia gamma di processi e strumenti per valutare i rischi, gli impatti e le questioni rilevanti in materia di diritti umani, e si impegna a progettare, implementare e rendicontare il proprio processo di Due diligence sui diritti umani. Per trasformare questa visione in azioni concrete, Eni con il supporto del top management ha messo in atto iniziative e programmi di sensibilizzazione e formazione che hanno visto negli ultimi 3 anni la partecipazione di 31.000 persone, mentre il 100% dei fornitori è stato valutato in linea con i parametri di responsabilità sociale.
In collaborazione con Eni
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sangha-scaramuccia · 6 years ago
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Vesak, gli auguri dal Vaticano
Carissimi, Vi giungano i miei auguri con quelli del Vaticano per la vostra festa di VESAK. Sempre vicino Don Giampiero
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Buddisti e cristiani: Promuoviamo la dignità e l’uguaglianza di diritti delle donne e delle ragazze
Cari amici buddisti,
A nome del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, desidero porgervi i più cari saluti, con auguri e preghiere, per la celebrazione di Vesakh. Che essa porti gioia e pace a tutti voi, alle vostre famiglie e comunità.
Quest’anno il nostro messaggio s’ispira al Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune, firmato congiuntamente ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco e dallo Sceicco Ahmad Al-Tayyeb, Grand Imam di Al-Azhar. Questo testo contiene un forte invito rivolto alle persone di ogni luogo a promuovere la dignità delle donne e dei bambini.
Gli insegnamenti di Gesù e del Buddha promuovono la dignità della donna. Sia il buddismo, sia il cristianesimo, insegnano che donne e uomini posseggono uguale dignità e hanno svolto un ruolo importante nella promozione della donna. Le donne buddiste e cristiane hanno apportato contributi significativi alle nostre tradizioni religiose e alla società nel suo insieme. D’altronde, non si può negare che troppo spesso le donne sono oggetto di discriminazione e maltrattamenti. A volte, narrative religiose sono adoperate per presentare la donna come inferiore all’uomo.
Ai nostri giorni, la violenza contro le donne e le ragazze è un problema globale, che colpisce un terzo della popolazione femminile mondiale, ed è favorita da situazioni di conflitto, post-conflitto e trasferimento forzato. Donne e ragazze sono particolarmente vulnerabili per quanto riguarda il traffico di persone umane e la moderna schiavitù, forme di brutalità che segnano negativamente e spesso in modo irreversibile la loro salute. Per contrastare queste ingiustizie, è vitale riconoscere a donne ragazze l’accesso all’educazione, l’uguaglianza salariale, i diritti all’eredità e alla proprietà, colmare la lacuna di rappresentatività in politica, nel governo e nelle decisioni, affrontare la questione della dote nuziale, e così via. La promozione dell’uguaglianza della dignità e dei diritti delle donne si dovrà riflettere pure nel dialogo interreligioso, al quale devono partecipare più donne, mentre oggi gli uomini sono in numero maggiore.
Cari amici, è urgente agire per proteggere le donne e tutelare i loro diritti fondamentali e la loro libertà. Come recita il Documento sulla Fratellanza: “È un’indispensabile necessità riconoscere il diritto della donna all’istruzione, al lavoro, all’esercizio dei propri diritti politici. Inoltre, si deve lavorare per liberarla dalle pressioni storiche e sociali contrarie ai principi della propria fede e della propria dignità. È necessario anche proteggerla dallo sfruttamento sessuale e dal trattarla come merce o mezzo di piacere o di guadagno economico. Per questo si devono interrompere tutte le pratiche disumane e i costumi volgari che umiliano la dignità della donna e lavorare per modificare le leggi che impediscono alle donne di godere pienamente dei propri diritti.”
Una speciale responsabilità incombe su coloro che hanno autorità e rivestono posizioni di responsabilità nell’incoraggiare i loro seguaci a sostenere la dignità delle donne e delle ragazze e difendere i loro diritti fondamentali. Analogamente, dobbiamo mettere in guardia i nostri fratelli e sorelle dai pericoli insiti nell’ideologia di genere, che nega le differenze e la reciprocità tra uomini e donne. Promuovendo la dignità e l’uguaglianza delle donne e delle ragazze, vogliamo anche promuovere e tutelare l’istituzione del matrimonio, la maternità e la vita della famiglia.
Cari amici buddisti, facciamo ogni sforzo per far crescere nelle nostre famiglie, comunità e istituzioni una rinnovata stima del ruolo centrale delle donne nel nostro mondo e operiamo per il definitivo rifiuto di ogni forma d’ingiusta discriminazione contro la persona umana. In questo spirito, vi auguro nuovamente una festa di Vesakh piena di pace e gioia!
+ Miguel Ángel Ayuso Guixot, M.C.C.J.  Segretario
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marikabi · 6 years ago
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A che serve il lavoro
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Qualche giorno fa è venuto a mancare il sociologo del lavoro, Aris Accornero.
Per chi si occupa accademicamente della materia, nonché per i seri e preparati sindacalisti (cioè, pochissimi), Accornero è pilastro e faro. Così, da ex militante sindacale, da lavoratrice stakanovista, nonché da fervida cultrice della Sociologia, ho ripreso i testi di Accornero, per controllare (non senza commentare a modo mio) quanta della sua analisi sia stata corretta e quali delle sue preconizzazioni si siano avverate nel XXI secolo.
Uno dei suoi libri più noti, infatti, ha per titolo Era il secolo del lavoro (ed. Il Mulino), riferendosi al Novecento, cent’anni in cui il lavoro è stato venerato, rispettato, consolidato, difeso, riconosciuto, circostanze d’amblée svampate.
Il lavoro nel XXI secolo è malato, ridotto, sottovalutato, mercificato, ricattato e ricattabile, malpagato, negato, ambito. Soprattutto, necessario. Ancora più necessario.
Per tutto il Novecento il Lavoro si è, in ogni caso, trasformato, ma ha beninteso fondato e consolidato il concetto di dignità per gli uomini liberi, tant’è che il lavoro entra nelle carte costituzionali di molti Paesi (l’Italia lo mette nel primo articolo) e diventa oggetto di specifiche norme ad esaltarlo, tutelarlo e preservarlo. Ancora una volta, l’Italia - quasi ossimoricamente - dedica al lavoro quel caposaldo (che vogliono distruggere) che è lo Statuto dei Lavoratori.
Accornero - nel testo citato - descrive come, pur con l’assurdo organizzativo del taylorismo-fordismo, avere un lavoro pessimo è sempre meglio che non avercelo proprio e che la stabilità del lavoro (vedi Giappone) fa sempre più premio sulla temporaneità (vedi USA), per quanto intriganti ed appaganti possano essere la romanzata mobilità e l’esaltata flessibilità. Ovviamente, quando la disoccupazione non è l’anticamera degli inferi, come in Italia.
Questo, alla faccia di qualunque reddito di cittadinanza o assegno di disoccupazione.
Il lavoro nel Novecento ha aiutato le donne, ora le esclude, ovvero le marginalizza, riservando loro lavori di scarto, iper-precari e collaterali. Il Novecento ha promesso molto alle donne in termini di parità ed emancipazione, tuttavia non ha scalfito il tetto di cristallo (costringendo molte a ricattabilità non sempre confessabili), né ha colmato il divario salariale con i pari grado maschi (Accornero parla di ‘destino di genere’).
Nonostante le trasformazioni del lavoro - grazie alla tecnologia, ovvero a causa delle delocalizzazioni - nessuno degli impieghi terziarizzati è, in questo secolo, assurto a dignità: i lavori di cura sembrano ‘non lavori’, i lavori nei servizi (dalla logistica alla para-sanità) sono sempre più spesso sottovalutati e offerti in semi-volontariato, quindi sotto pagati.
Accornero previde la meschinità dei lavori sociali o socialmente utili, quali il servizio civile, il quale - è sotto gli occhi di tutti - è diventato solo un immenso bacino clientelare, attraverso selezioni pilotate: se non sei amico del sindaco (o di un potente assessore o del presidente di un’associazione) evita pure di presentarti al colloquio. Un po’ come ai concorsi letterari (non tutti, per carità, ma fin troppi sì). 
Nel presente secolo, con il lavoro è finito pure il sindacato, diventato ormai un recinto protetto per i suoi funzionari e i fortunati distaccati, organizzazione che sempre più maldestramente tutela solo chi ha un lavoro stabile (rappresenta lavoratori già rappresentati, scrive Accornero). Le norme e le tutele, ahimè, sono tarate sulle tipologie di lavoro del secolo scorso, non per il lavoro a bassa intensità, precario, somministrato e on demand di oggigiorno. Il cosiddetto ‘decreto dignità’ non aiuta l’occupazione stabile (chi assume più a tempo indeterminato?), tuttavia ha come obiettivo l’incentivazione della stabilità e questa sarebbe sicuramente più facile da tutelare. Per questo motivo - immagino - il sindacato ha molto apprezzato la norma. 
Accornero - nel suo volume - si accalda su alcune proposte di soluzione della disoccupazione, tra cui la riduzione dell’orario di lavoro (e la fine del lavoro straordinario), che sarebbe una forma collettiva di contratto di solidarietà, e sulla conversione delle abilità (le skills) da rendere adeguate al rapido ed incessante sviluppo tecnologico.
Entrambe le proposte risultano, a mio parere, molto valide. In effetti, molti dei miei coetanei lavoreranno tanto e tanto a lungo (non chiedono il part time e non utilizzeranno mai la Quota 100), perché con il loro (sempre più inadeguato) stipendio finanziano la pensione integrativa ai loro figli inoccupati, disoccupati o precari. (Se mio figlio riuscisse a trovare un lavoro, sarei ben lieta di optare per il part-time, perché mi sento molto stanca.) Sempre più giovani entreranno sempre più tardi nel mondo del lavoro (e per lavori poco qualificati) e pure l’integrazione pagata dai loro genitori non riuscirà a far vivere loro una vecchiaia almeno dignitosa.
Per quanto riguarda le skills, posso sicuramente affermare (sulla base di una recentissima statistica) che il mondo della scuola e della formazione non ne fornisce abbastanza al mercato del lavoro. Il nostro Paese non solo disincentiva nei fatti l’istruzione post-obbligo (costi universitari molto alti, carenza di servizi per studenti, inadeguatezza dei corsi di studio, fallimento totale delle triennali non professionalizzanti), ed ora - contrariamente ai proclami di uguaglianza - si offrono ben 8mila euro di incentivo alle imprese che assumono laureati con 110 e lode. (Erano i pentastellari che addirittura volevano abolire il valore legale delle lauree? Sembrano in bel po’ schizotimici, questi personaggi.)
Quante lauree con lode sono effettivamente meritate? Quante di queste appartengono ai soliti ‘figli di’, già fortunati di loro? (Suvvia, non scandalizziamoci, il mercato del lavoro e quello delle carriere - anche universitarie - sono distorti, drogati dall’immeritocrazia delle raccomandazioni.)
Quanti laureati senza lode sono più in gamba dei ‘lodati’? Ed infine: quanti laureati cum laude (me compresa) non ne hanno tratto giovamento alcuno in ambito lavorativo?
Alla fine del libro, Accornero incolpa la sinistra radicale (che egli definisce antagonista) di vedere la storia come un susseguirsi di fregature e tradimenti, considerando il presente sempre peggio di come era il passato. Su questo, dissento. Perché la storia che noi Italiani tutti (a prescindere dalle partigianerie politiche cui apparteniamo) stiamo vivendo da diversi decenni è stata e continuerà ad essere (a velocità crescente) un susseguirsi di fregature e tradimenti.
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m-comparini · 5 years ago
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Commercialisti: i sindacati rispondono a Gualtieri e Agenzia delle Entrate
– § – COMMERCIALISTI: I SINDACATI RISPONDONO A GUALTIERI E ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE – § – 
Le clamorose dichiarazioni del Ministro dell’Economia e dell’Agenzia delle Entrate generano la reazione della categoria (anche a nome degli altri professionisti)
Un comunicato stampa e due lettere “dedicate” trasmesse a nome di tutte le sigle sindacali, esprimono il disagio e la rabbia di una categoria professionale sempre in prima linea a supporto dei cittadini e la frase finale è l’esatta fotografia dell’attuale situazione: “i professionisti hanno dimostrato in questi anni di dover supplire alle inefficienze dell’Amministrazione Finanziaria, che in più occasioni ha dato prova di inadeguatezza“. Di seguito i testi dei comunicati.
COMUNICATO STAMPA
DECRETO RILANCIO ESCLUSIONE DEI PROFESSIONISTI DAI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO LA LORO NON È ATTIVITÀ DI IMPRESA, SONO SOLO “PERSONE”
Dopo le sorprendenti dichiarazioni del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri alla trasmissione “Piazza Pulita” secondo cui i professionisti sono esclusi dai contributi a fondo perduto che il Decreto Rilancio prevede per i soggetti titolari di attività di impresa in quanto sono “solo persone”, le Associazioni nazionali dei commercialisti, riunite in coordinamento, hanno deciso di rivolgersi al Ministro per chiedere una rettifica delle sue affermazione e, una volta per tutte, un po’ di chiarezza normativa che renda ragione e dignità a tutte le categorie produttive di questo Paese. Secondo il Ministro i professionisti ordinistici italiani, il cui costante impegno nell’assistere le imprese, anche e soprattutto in questa emergenza è stato sottolineato dalle Associazioni, sono “solo persone” e come tali hanno diritto ai benefici individuali ma non a quelli che la legge riconosce alle attività economiche e quindi agli imprenditori, ai commercianti e agli artigiani. Con il Decreto Rilancio viene di fatto negato quanto riconosciuto con il precedente Decreto Liquidità nel quale il riferimento alle attività economiche è nell’ottica della Raccomandazione CE 361/2003 secondo cui impresa è “qualsiasi entità impegnata in un’attività economica, indipendentemente dalla sua forma giuridica”. Tale contraddizione è certamente grave ma ancor più grave è che il Ministro con le sue dichiarazioni ha dato prova di non rendersi neppure conto di questo stravolgimento del concetto di impresa. “Ad oggi – scrivono i Presidenti Nazionali nella loro lettera – per noi professionisti ordinistici permane l’esclusione dalla misura dei 1.000 euro, permangono i limiti di reddito (previsti solo per noi) anche per aprile e maggio sul beneficio di 600 euro e non è previsto l’accesso ai contributi a fondo perduto, che sarebbero una boccata di ossigeno per tutte quelle micro-realtà che in questi mesi hanno lavorato senza sosta e senza profitto (“servizi essenziali” durante l’emergenza) per affrontare assieme allo Stato e ai cittadini una tragedia umana ed economica quale da generazioni non si era mai vista.”. La mancata partecipazione dei Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Consulenti del Lavoro alla riunione convocata per oggi dall’Agenzia delle Entrate sulla gestione tecnica dei contributi a fondo perduto introdotti dal Decreto Rilancio, è senza dubbio una decisione netta che esprime una contrarietà profonda nei confronti della decisione di escludere i professionisti. Alle reazioni che sono trapelate da parte dell’Agenzia delle Entrate le Associazioni hanno ritenuto di rispondere indirizzando al Direttore Ruffini una lettera. Alla preoccupazione dell’Agenzia delle Entrate che i clienti dei professionisti e le piccole imprese, artigiani e commercianti, possano avere danno dalla decisione delle rappresentanze dei commercialisti e dei consulenti del lavoro di non prendere parte all’incontro, le Associazioni hanno risposto per rassicurare e ricordare all’Agenzia e al suo Direttore “che i professionisti non hanno mai smesso di essere vicino ai loro clienti, sono continuamente partecipi delle difficoltà che vivono le imprese, soprattutto anche quando queste difficoltà sono determinate proprio dall’Amministrazione Finanziaria, i cui ritardi, imprecisioni ed errori gettano sovente le imprese e i cittadini contribuenti in una sorta di labirinto, dal quale spesso è possibile uscire solo grazie al lavoro e alla competenza dei professionisti.”. Al Direttore Ruffini i Presidenti nazionali hanno rappresentato l’opportunità che l’Agenzia delle Entrate si preoccupi innanzitutto del proprio operato, avendo consapevolezza del fatto che i professionisti hanno dimostrato in questi anni di dover supplire alle inefficienze dell’Amministrazione Finanziaria, che in più occasioni ha dato prova di inadeguatezza. Comunicazione ADC-AIDC-ANC- ANDOC-FIDDOC-SIC-UNAGRACO-UNGDCEC-UNICO
LETTERA A AGENZIA DELLE ENTRATE
ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC – SIC – UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO
Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Avv. Ernesto Maria Ruffini Sua Sede Egregio Direttore, la scelta dei Consigli nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Consulenti del Lavoro di non partecipare alla riunione convocata per oggi sulla gestione tecnica del contributo a fondo perduto, che il c.d. “decreto rilancio” riserva ai soggetti esercenti attività d’impresa, è una decisione forte che testimonia una posizione di netta contrarietà nei confronti dell’indebita esclusione della categoria dei professionisti dalla misura economica introdotta con il decreto. Fermo restando che nei confronti di questa esclusione, che discrimina i professionisti, le nostre Associazioni si adopereranno affinché il Governo e il Ministero dell’Economia riparino ad un evidente errore che contrasta con il principio comunitario dell’equiparazione dell’attività professionale all’attività di impresa, ci preme rassicurare l’Agenzia delle Entrate, la quale ha fatto trapelare la preoccupazione che i clienti dei professionisti e le piccole imprese, artigiani e commercianti, possano avere danno dalla decisione delle nostre rappresentanze istituzionali. È opportuno ricordare che i professionisti non hanno mai smesso di essere vicino ai loro clienti e sono costantemente partecipi delle difficoltà che vivono le imprese. Anche quando queste difficoltà sono determinate proprio dall’Amministrazione Finanziaria, i cui ritardi, imprecisioni ed errori gettano sovente le imprese e i cittadini contribuenti in una sorta di labirinto, dal quale è possibile uscire solo grazie al lavoro e alla competenza dei professionisti. Vorremmo che la preoccupazione che l’Agenzia esprime oggi nei confronti dei professionisti fosse rivolta dalla stessa al proprio operato, avendo consapevolezza del fatto che i professionisti hanno dimostrato in questi anni di dover supplire alle inefficienze dell’Amministrazione Finanziaria, che in più occasioni ha dato prova di inadeguatezza. Distinti saluti
LETTERA AL MINISTRO DELL’ECONOMIA
ADC – AIDC – ANC – ANDOC – FIDDOC – SIC – UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO
Ill.mo Signor Ministro ROBERTO GUALTIERI Ministero dell’Economia e delle Finanze Via XX Settembre, 97 00187 – ROMA OGGETTO: Esclusione Professionisti dai contributi del Decreto Rilancio Signor Ministro, abbiamo ascoltato le Sue dichiarazioni rese ieri nel corso della trasmissione “Piazza Pulita” non con stupore (emozione che ormai non ci appartiene più), ma con incredulità. Non è possibile assistere ad un’intervista di un Ministro della Repubblica (ancor di più un Ministro dell’Economia e delle Finanze) che parlando delle partite della contabilità dello Stato, confonde acconti, saldi e importi previsionali, dimostrando leggerezza ed indeterminatezza che mal si coniuga con la lucidità che il momento richiede. I professionisti ordinistici italiani hanno lavorato come mai in questa emergenza senza alcun profitto, assistendo le aziende in crisi nell’interpretazione delle norme sull’emergenza e nella messa in pratica di tutte le operazioni necessarie alla loro sopravvivenza, nei rapporti con le banche e nell’applicazione degli strumenti di integrazione salariale. Ebbene, per Lei questi professionisti sono solo “persone” e non una parte importante del cuore pulsante di questo Paese e conseguentemente, in quanto “solo persone”, hanno solamente diritto a benefici individuali e non a vedere tutelata anche la loro attività economica, al pari di artigiani, commercianti, imprenditori, attraverso i contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Rilancio. Ci permettiamo di ricordarLe, Signor Ministro, che il precedente Decreto Liquidità fa riferimento alle attività economiche di cui alla Raccomandazione CE 361/2003, che intende come impresa “qualsiasi entità impegnata in un’attività economica, indipendentemente dalla sua forma giuridica”. Inoltre, se solo di persone si tratta, perché richiedere ai professionisti il pagamento delle imposte al pari delle imprese? In Italia i professionisti sono oltre due milioni: altrettanti centri economici che producono posti di lavoro e che intermediano quotidianamente tra il Contribuente e lo Stato, in misura e forme differenti. I commercialisti probabilmente esercitano questa funzione più di tutti, ed è grazie a loro se in Italia l’erario riscuote, perché se i cittadini fossero lasciati soli di fronte alle norme fiscali sarebbe il disastro. Ad oggi, per noi professionisti ordinistici permane l’esclusione dalla misura dei 1.000 euro, permangono i limiti di reddito (previsti solo per noi) anche per aprile e maggio sul beneficio di 600 euro e non è previsto l’accesso ai contributi a fondo perduto, che sarebbero invece una boccata di ossigeno per tutte quelli micro-realtà che in questi mesi hanno lavorato senza sosta e senza profitto (“servizi essenziali” durante l’emergenza) per affrontare, assieme allo Stato e ai Contribuenti, una tragedia umana ed economica quale da generazioni non si era mai vista. Non ci limitiamo a chiedere, Signor Ministro, una rettifica delle Sue sconcertanti affermazioni ma chiediamo a Lei, al Governo di cui fa parte, al Parlamento e al Capo dello Stato una norma equa e dignitosa per tutte le categorie produttive di questo Paese, che non lasci nelle mani di un “equivoco” il destino dei professionisti. Con osservanza.
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italianaradio · 5 years ago
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Costa (Flai Calabria): “ottimi traguardi con il rinnovo del contratto integrativo dei forestali”
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/costa-flai-calabria-ottimi-traguardi-con-il-rinnovo-del-contratto-integrativo-dei-forestali/
Costa (Flai Calabria): “ottimi traguardi con il rinnovo del contratto integrativo dei forestali”
Costa (Flai Calabria): “ottimi traguardi con il rinnovo del contratto integrativo dei forestali”
“Finalmente dopo due anni di discussione, di trattativa difficile, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo: il rinnovo del Contratto integrativo regionale dei forestali”. Dopo la firma della preintesa sull’accordo del Contratto integrativo regionale dei lavoratori forestali calabresi, avvenuta lo scorso 22 luglio alla Cittadella di Catanzaro, il segretario generale regionale della Flai-Cgil Calabria, Bruno Costa, esprime piena soddisfazione per l’accordo raggiunto e ci tiene a sottolineare l’importanza di questo contratto per i forestali calabresi. “Questo accordo – spiega il dirigente sindacale – arriva dopo due anni di trattativa complicata, che partiva da una situazione di confusione rispetto ad un contesto, anche generale, del lavoro forestale. Ed è stato raggiunto dopo 9 anni di mancato negoziato, che ha impedito ai lavoratori di avere per ben due vigenze un salario bloccato. Inutile dire che in questi anni il mondo è cambiato, è cambiata la vita e la sua condizioni materiali. La nostra esigenza era quella di far recuperare questo gap ai circa 7mila lavoratori forestali calabresi. E possiamo dire che l’obiettivo è stato raggiunto”. Nell’accordo sottoscritto, infatti, per i lavoratori forestali si parla ora di un aumento salariale pari ad 80 euro mensile, a parametro medio, di 800 euro una tantum come indennità di vacanza contrattuale. Ma non sono sollo questi aspetti squisitamente contrattuali che permettono di ritenere questo contratto un buon accordo. “Solo questi elementi – continua il segretario della Flai-Cgil Calabria – potrebbero permetterci di dire che un buon contratto, poiché fa avanzare sul piano salariale i lavoratori. Ma nel nostro accordo non c’è solo questo. Come Flai-Cgil ci siamo battuti per avere il riconoscimento dell’istituto della malattia al pari degli altri contratti, rendendo giustizia verso un elemento di inciviltà che ancora resisteva. Un riconoscimento, questo, del lavoro ed anche del ruolo dei forestali. E poi, ancora, non di secondaria importanza i permessi genitoriali. Abbiamo previsto dei permessi particolari, per quelle fatiche aggiuntive che vanno oltre al lavoro. E quindi, come welfare, permessi dedicati alla cura dei figli e di familiari con disabilità. Aggiungendo anche i permessi per le unioni civili”. “La nostra volontà – prosegue Bruno Costa – è stata quella di legare questo contratto alla vita reale. Crediamo, in questo senso, di aver fatto un buon lavoro, soprattutto poiché si ridà la giusta dignità ed il dovuto riconoscimento a dei lavoratori che in questi anni sono stati bistrattati, ritenuti marginali, addirittura degli assistiti. Disconoscendo invece che proprio i lavoratori forestali, con il loro quotidiano impegno, hanno tenuto in piedi il territorio fragile della Calabria”. “Anzi, proprio in considerazione delle difficoltà idrogeologiche del nostro territorio e la crisi del sistema agro-forestale della Calabria, strettamente legati allo sviluppo dell’intera regione, chiederemo presto un incontro con la Regione per aprire un tavolo di discussione sulla necessità di nuove assunzioni. Un numero esiguo di lavoratori – conclude il Bruno Costa – non permetterà di contrastare il depauperamento del nostro territorio. Per contrastare ciò, in questa direzione continuerà l’impegno del nostro sindacato”.
“Finalmente dopo due anni di discussione, di trattativa difficile, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo: il rinnovo del Contratto integrativo regionale dei forestali”. Dopo la firma della preintesa sull’accordo del Contratto integrativo regionale dei lavoratori forestali calabresi, avvenuta lo scorso 22 luglio alla Cittadella di Catanzaro, il segretario generale regionale della Flai-Cgil Calabria, Bruno Costa, esprime piena soddisfazione per l’accordo raggiunto e ci tiene a sottolineare l’importanza di questo contratto per i forestali calabresi. “Questo accordo – spiega il dirigente sindacale – arriva dopo due anni di trattativa complicata, che partiva da una situazione di confusione rispetto ad un contesto, anche generale, del lavoro forestale. Ed è stato raggiunto dopo 9 anni di mancato negoziato, che ha impedito ai lavoratori di avere per ben due vigenze un salario bloccato. Inutile dire che in questi anni il mondo è cambiato, è cambiata la vita e la sua condizioni materiali. La nostra esigenza era quella di far recuperare questo gap ai circa 7mila lavoratori forestali calabresi. E possiamo dire che l’obiettivo è stato raggiunto”. Nell’accordo sottoscritto, infatti, per i lavoratori forestali si parla ora di un aumento salariale pari ad 80 euro mensile, a parametro medio, di 800 euro una tantum come indennità di vacanza contrattuale. Ma non sono sollo questi aspetti squisitamente contrattuali che permettono di ritenere questo contratto un buon accordo. “Solo questi elementi – continua il segretario della Flai-Cgil Calabria – potrebbero permetterci di dire che un buon contratto, poiché fa avanzare sul piano salariale i lavoratori. Ma nel nostro accordo non c’è solo questo. Come Flai-Cgil ci siamo battuti per avere il riconoscimento dell’istituto della malattia al pari degli altri contratti, rendendo giustizia verso un elemento di inciviltà che ancora resisteva. Un riconoscimento, questo, del lavoro ed anche del ruolo dei forestali. E poi, ancora, non di secondaria importanza i permessi genitoriali. Abbiamo previsto dei permessi particolari, per quelle fatiche aggiuntive che vanno oltre al lavoro. E quindi, come welfare, permessi dedicati alla cura dei figli e di familiari con disabilità. Aggiungendo anche i permessi per le unioni civili”. “La nostra volontà – prosegue Bruno Costa – è stata quella di legare questo contratto alla vita reale. Crediamo, in questo senso, di aver fatto un buon lavoro, soprattutto poiché si ridà la giusta dignità ed il dovuto riconoscimento a dei lavoratori che in questi anni sono stati bistrattati, ritenuti marginali, addirittura degli assistiti. Disconoscendo invece che proprio i lavoratori forestali, con il loro quotidiano impegno, hanno tenuto in piedi il territorio fragile della Calabria”. “Anzi, proprio in considerazione delle difficoltà idrogeologiche del nostro territorio e la crisi del sistema agro-forestale della Calabria, strettamente legati allo sviluppo dell’intera regione, chiederemo presto un incontro con la Regione per aprire un tavolo di discussione sulla necessità di nuove assunzioni. Un numero esiguo di lavoratori – conclude il Bruno Costa – non permetterà di contrastare il depauperamento del nostro territorio. Per contrastare ciò, in questa direzione continuerà l’impegno del nostro sindacato”.
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